Taranto
è una città dell'Italia meridionale,
capoluogo dell'omonima provincia della Puglia e terzo
più popoloso comune dell'Italia meridionale
peninsulare. L'area vasta tarantina è costituita
da 28 comuni, dei quali Taranto è il capofila.
Situata nell'omonimo golfo sul Mar Ionio, si estende
tra due mari: il Mar Grande ed il Mar Piccolo. Insieme
a Pilone, nel territorio di Ostuni (BR), e a Santa
Maria di Leuca (LE), rappresenta uno dei vertici ideali
del Salento. È sede di un grande porto industriale
e commerciale e di un arsenale della Marina Militare
Italiana, nonché della maggiore stazione navale.
Vi si trova, inoltre, un importante centro industriale,
con stabilimenti siderurgici (tra i quali il più
grande centro siderurgico di Europa), petrolchimici,
cementiferi e di cantieristica navale. La sua provincia
comprende 29 comuni ed è dedita all'agricoltura,
alla pesca e all'industria nei settori aeronautico,
chimico, alimentare, tessile, e all'artigianato nella
lavorazione del legno, del vetro e della ceramica.
Taranto si affaccia sul Mar Ionio ed è definita
la "città dei due mari": il Mar Piccolo
ed il Mar Grande. Il Mar Piccolo è separato
dal Mar Grande da due penisole che lo chiudono a golfo,
orientate entrambe verso un'isola che costituisce
il nucleo originale della città, e collegate
ad essa tramite il ponte di Porta Napoli o Ponte di
Pietra, ed il Ponte Girevole. L'isola è divenuta
tale in seguito al taglio della penisola eseguito
durante la costruzione del fossato del Castello Aragonese,
trasformato in seguito nel canale navigabile che mette
in comunicazione il Mar Piccolo con il Mar Grande.
Quest'ultimo, chiamato più frequentemente "rada"
in quanto vi sostano le navi in attesa, è separato
dal Mar Ionio dalle Isole Cheradi di San Pietro e
San Paolo e da Capo San Vito. Il Mar Piccolo è
da considerarsi un mare interno, pertanto, presenta
problemi di ricambio idrico. I suoi due seni sono
idealmente divisi dal ponte Punta Penna Pizzone, che
congiunge punta Penna con punta Pizzone: il primo
seno ha la forma di un triangolo grossolano, i cui
vertici meridionali sono rappresentati dall'apertura
ad est sul secondo seno, e dall'apertura ad ovest
sul Mar Grande tramite il canale naturale di Porta
Napoli; il secondo seno ha invece la forma di un'ellisse,
il cui asse maggiore misura quasi 5 km in direzione
sudovest-nordest. Sia i venti che le maree, insieme
alle sorgenti sottomarine con diversa salinità,
condizionano l'andamento delle correnti di tipo superficiale
e di tipo profondo tra i due seni del Mar Piccolo
ed il Mar Grande. Nella parte settentrionale di entrambi
i seni, sono localizzate alcune sorgenti sottomarine
chiamate citri, che apportano acqua dolce non potabile
mista ad acqua salmastra, donando alle acque del mare
una condizione idrobiologica ideale per la coltivazione
dei mitili, comunemente chiamati "cozze".
Nel primo seno inoltre, sfocia il fiume Galeso.
La
città si è sviluppata lungo tutte le
coste summenzionate. Il borgo antico si trova sull'isola,
la penisola ad est ospita il quartiere Borgo, attuale
centro della città, nonché i quartieri
Tre Carrare-Battisti, Italia-Montegranaro, Solito-Corvisea,
Salinella, Talsano-San Donato, San Vito-Lama-Carelli
e costituisce l'attuale asse di sviluppo della città.
La penisola ad ovest, invece, ospita il quartiere
Tamburi-Croce, nonché la zona industiale ed
il porto commerciale. Più decentrato a nord
del Mar Piccolo, si trova il quartiere Paolo VI.
Lo
sviluppo lungo le penisole è iniziato verso
la fine del XIX secolo; in precedenza infatti, la
città era arroccata sull'isola. Questo è
particolarmente osservabile considerando gli aspetti
urbanistici della città: nel Borgo Antico si
ha un intrico di vicoli, derivanti dalla costruzione
di abitazioni quanto più possibile addossate
per sfruttare tutto lo spazio disponibile e per facilitare
la difesa in caso di invasioni, mentre nel Borgo Nuovo
prevale un ordinamento più razionale, quasi
a pianta di Ippodamo, modificata successivamente in
una conformazione a ventaglio.
ORIGINI
La cronologia tradizionale, assegna la data della
fondazione di Taranto al 706 a.C.. Le fonti tramandate
dallo storico Eusebio di Cesarea, parlano del trasferimento
di alcuni coloni spartani in questa zona per necessità
di espansione o per questioni commerciali. Questi,
distruggendo l'abitato indigeno, portarono una nuova
linfa di civiltà e di tradizioni. La struttura
sociale della colonia sviluppò nel tempo una
vera e propria cultura aristocratica, la cui ricchezza
proveniva, probabilmente, dallo sfruttamento delle
risorse del fertile territorio circostante, che venne
popolato e difeso da una serie di phrouria, piccoli
centri fortificati in posizione strategica. Una ricostruzione
topografica che risulti attendibile della Taranto
antica è molto difficile, in quanto l'attuale
configurazione edilizia del Borgo Antico, è
il risultato del millenario sovrapporsi di interventi
urbanistici. Le continue demolizioni e ricostruzioni,
avvenute spesso riutilizzando materiali e resti architettonici
di varia provenienza, hanno contribuito significativamente
alla cancellazione delle tracce del passato. A questo
si vanno ad aggiungere il trafugamento di reperti
archeologici e gli scavi distruttivi, operazioni che
hanno reso spesso arduo il lavoro degli studiosi impegnati
sia nella comprensione della città greco-romana,
che nell'attribuzione ai reperti della giusta identità
e ubicazione.
MANIFESTAZIONI
* Settimana Santa di Taranto (marzo o aprile);
* Gara di auto d'epoca "Tarantostorica"
(marzo);
* Celebrazioni in onore di San Cataldo (maggio);
* Rievocazione del matrimonio di Maria d'Enghien (maggio);
* Mostra fotografica "FotoArte" (maggio);
* Palio di Taranto (maggio e luglio);
* Rievocazione storica della "Milano-Taranto"
(luglio);
* Portici d'estate (luglio e agosto);
* Città aperte (luglio, agosto e settembre)
* Anniversario del Cristo del Mare (agosto);
* Processione a mare "Stella Maris" (settembre)
;
* Settimana Internazionale di danza Taranto Danza
(settembre);
* Congresso Internazionale sulla Magna Grecia (settembre);
* Processione dell'Immacolata (dicembre);
* Taranto Film Festival (dicembre);
* Trofeo Internazionale di Judo "Città
di Taranto";
* Torneo Internazionale Femminile di Tennis "Città
di Taranto";
* Festival Italiano della cucina con la cozza tarantina.
PORTO
TURISTICO
Il porto turistico di Taranto è situato sulle
aree del Molo Sant'Eligio, nella parte del Borgo Antico
prospiciente il Mar Grande: questa ubicazione, consente
l'osservazione dei numerosi elementi di rilevanza
storica, culturale, archeologica ed architettonica
che caratterizzano l'intera isola. La struttura prevede
254 posti barca, ed è dotata di pontili fissi
e galleggianti, di una banchina e di uno scalo di
alaggio, di piazzali di rimessaggio, di parcheggi
ed aree verdi attrezzate. Vengono inoltre erogati
servizi di ricezione e ristoro, e tutti i servizi
connessi con il turismo nautico: attracco attrezzato,
riparazione, rifornimento carburanti, informazioni
turistiche, nonché attività ricreative,
sportive, culturali ed artistiche.
ENOGASTRONOMIA
I ristoranti tradizionali della città offrono
una cucina leggera ma gustosa, che combina sapientemente
i frutti di mare con i prodotti della terra, conditi
con l'ottimo olio extravergine di oliva tarantino
(Olio Terre Tarentine DOP). Piatti tipici come i cavatelli
con le cozze, il risotto ai frutti di mare, il polpo
ed il pesce alla griglia, sono accompagnati da ortaggi
crudi o cucinati nei modi più vari: i pomodori,
i peperoni, le melanzane, i carciofi ed i legumi sono
particolarmente saporiti. Da non dimenticare le orecchiette
(a Taranto chiamate chiangarèdde) con le cime
di rapa o al ragù, nonché le mozzarelle
e le provole fresche, o gli involtini di vitello e
i fegatini alla brace, accompagnati con i vini del
territorio (Aleatico di Puglia DOC, Lizzano DOC, Martina
Franca DOC, Primitivo di Manduria DOC). Arance, mandarini,
clementine (Clementina del Golfo di Taranto IGP),
uva, fichi e angurie non mancano mai sulle tavole
imbandite, così come i dolci di miele ed in
pasta di mandorle, o le più tipiche Carteddàte,
Sannacchiùdere e Pettole, preparate nell'occasione
di particolari festività o ricorrenze.
DA
VEDERE
Taranto presenta sul suo territorio architetture che
testimoniano la sua importanza storica e culturale:
dagli antichi luoghi di culto, tra i quali i resti
del Tempio Dorico e la Cripta del Redentore, ai palazzi
appartenuti alle famiglie nobili ed alle personalità
illustri della città, tra i quali Palazzo Pantaleo
e Palazzo d'Ayala Valva. La città offre inoltre
una ricca varietà architettonica a testimonianza
della forte religiosità e devozione: si va
dal romanico al barocco della facciata della cattedrale
di San Cataldo, dal gotico della chiesa di San Domenico
Maggiore alle forme decisamente più eleganti
delle chiese dalle linee rinascimentali e neoclassiche.
Numerose anche le cripte, i monasteri, i santuari
e le edicole votive.
MUSEO
ARCHEOLOGICO
Il Museo nazionale archeologico di Taranto, anche
detto "MARTA", è un importante museo
archeologico dove è esposta, tra l'altro, una
delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca
della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto.
Il museo, sito in corso Umberto I al civico 42, è
stato fondato nel 1887 ed occupa la sede dell'ex convento
di San Pasquale di Baylon, edificato nel XVIII secolo.
L'archeologo Luigi Viola voleva farne un Museo della
Magna Grecia, ma esso è sempre stato dedicato,
principalmente, alla documentazione archeologica di
Taranto e del resto della Puglia.
Il piano rialzato del museo è utilizzato, attualmente,
per esposizioni temporanee. Il primo piano ospita
la sezione greco-romana inerente la società
tarantina. Il secondo piano ospita la sezione preistorica
del Paleolitico e dell'età del Bronzo inerente
l'intero territorio pugliese. Al centro di una delle
sale è custodita anche la tomba dell'Atleta
di Taranto.
NECROPOLI
GRECO-ROMANA
Lo studio delle necropoli scoperte nella città,
ha fornito agli archeologi una grande quantità
di informazioni sulla società, sulla cultura,
sull'arte e sul lavoro degli antichi popoli del periodo
greco-romano. I resti ritrovati, testimoniano la presenza
di veri e propri rituali funerari: le sepolture avvenivano
per inumazione, cioè seppellendo i defunti
in posizione fetale, ma anche mediante cremazione,
cioè bruciando i corpi dei defunti e conservandone
le ceneri in un'urna.
All'interno
delle tombe veniva deposto il corredo funerario, solitamente
legato alla vita quotidiana dell'individuo, pertanto
le stesse venivano corredate con utensili, vivande
e gioielli, nel tentativo di imitare la casa del defunto.
Nelle
necropoli di Taranto si possono riscontrare differenti
tipi di tombe:
* le "tombe a camera" e le "tombe a
semicamera", adottate dalle famiglie aristocratiche,
collocate all'incrocio di due vie per essere facilmente
individuabili;
* le "tombe a fossa", adottate dalle famiglie
plebee, scavate nella roccia e chiuse da un masso.
Le
160 sepolture sono dislocate in sette siti archeologici:
la necropoli di via Marche, le tombe a camera di via
Umbria, di via Sardegna e di via Pio XII, la tomba
a semicamera di via Alto Adige, l'ipogeo Genoviva
di via Polibio e la "tomba degli atleti"
di via Francesco Crispi.